Chi è Giuseppe Faccincani

Il Premio giornalistico Natale UCSI

è intitolato al giornalista Giuseppe Faccincani

Un uomo è seduto a un tavolo in una foto in bianco e nero.

Massiccio, burbero, risoluto. Un capo. Il “profe”, il maestro.

Aperto e disponibile con i giovani cronisti.

Così Antonio Felice, redattore capo de L’Arena, ricorda Giuseppe Faccincani nel volumetto celebrativo per i dieci anni del Premio “Natale Ucsi”, a lui dedicato dopo la prematura scomparsa nel 1997, in seguito a un incidente stradale sulla strada di ritorno da San Giovanni Rotondo.

IL PROFILO

Giuseppe Faccincani

Nato a Cadidavid, alle porte di Verona, l’8 febbraio 1923, si dedica prestissimo - a soli 16 anni - al giornalismo. Nel 1945 inizia a lavorare a “Verona libera” e dopo la laurea in Lettere e Filosofia conseguita a Firenze entra al “Corriere del mattino”, diretto da Pietro Gonella. Nel 1948 è nella redazione de L’Arena di cui diviene capocronista e caposervizio, curando la Cronaca, la Provincia, gli Spettacoli e lo Sport. Qui rimane fino al 1993, incarichi esterni lo tengono vicino al giornale fino agli inizi del tragico 1997. 


Fu proprio lui a sostenere l’idea del Premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) lanciata da Gianfranco Tommasi, veterano storico della sezione veronese dell’associazione: «Se riuscissimo a rianimare quel certo modo di intendere la professione che oggi sta cadendo in disuso, quel sapere cogliere ogni notizia, anche quelle che non rivelano solo il “mal fare” o “mal essere”, ma anche il bene…. Se riuscissimo ad incoraggiare i colleghi a non avere paura di dar voce alla speranza….».


Un’eredità preziosa di insegnamento e testimonianza. “Era il suo un giornalismo umano – ricorda ancora Antonio Felice -, cosciente, equilibrato e responsabile. L’opposto dell’immagine che dava il suo fisico. Nei suoi pezzi il lettore veniva preso per mano, doveva capire l’argomento senza difficoltà, possibilmente ci si doveva appassionare. Bisognava farlo piangere e divertire, a seconda dei casi, ma non si doveva tradirlo mai”. Il lettore era davvero il suo padrone e la prima regola era rispettarlo.


Memoria storica della città, già presidente dei giornalisti cattolici di Verona, si impegna nell’attività sindacale di categoria: costituisce l’Assostampa a Verona assumendone la Presidenza per oltre un ventennio. Consigliere regionale e nazionale dell’Odg e della Casagit è stato Presidente del Cenacolo dei poeti veronesi, per cui ha pubblicato il giornale “El Cenacolo”.


Negli anni ’40 vince alcuni concorsi di poesia e pubblica alcuni saggi di giornalismo sul dialetto e traduzioni dal latino al dialetto veronese.

Share by: